Gli studi sugli effetti del Social Distancing o Segregazione, Clausura e Carcerazione, come tanti cittadini direbbero, sono ormai molti. E’ oramai dimostrato che il totale isolamento o peggio, la costrizione in un ambiente inadeguato – sia in termini fisici che emozionali – potrebbero innescare ansia e depressione.
La necessità innata dell’uomo di interagire con i suoi simili, in questi momenti deve essere colmata con la tecnologia. Si vedono infatti continue “condivisioni” di esperienze, momenti, informazioni e persino ricordi. Si fanno aperitivi digitali e video chiamate in compagnia per raccontarsi la noiosa giornata e soprattutto per darsi fiducia e farsi coraggio.
L’incredibile sensazione di far parte di un qualcosa di unico, di vivere increduli una delle più rilevanti crisi pandemiche ci sta mettendo in condizione di fare i conti con la vita, gli affetti e le nostre paure.
Come si può vedere la tecnologia ci aiuta ad essere informati, a comunicare e a condividere soprattutto le informazioni relative alla malattia, ai contagiati e soprattutto all’incredibile numero degli sfortunati che non ce l’hanno fatta. La paura è tanta e l’isolamento ci rende più fragili soprattutto se si pensa al dopo, alle difficoltà che sicuramente arriveranno.
La politica si sta dimostrando molto attiva per ricolmare le voragini create negli anni e Dio solo sa se se ne rendono conto.
In Italia si muore! I medici e gli infermieri sono lanciati nella mischia senza presidi medici adeguati, ospedali pronti restano chiusi con la gente che muore in solitudine nelle proprie abitazioni. I figli, le mogli, i mariti e le famiglie in generale piangono e qualcuno dovrà prendersi la responsabilità per la perdita di queste vite che sono state “falciate via” dagli interessi dei soliti criminali.
Teniamoci compagnia ed ! Ne avremo bisogno.
Che Dio ce la mandi buona.